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LUISA ROSSI GEOGRAFA
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LA MIA STORIA PROFESSIONALE

Mi sono formata nell’Università di Firenze, ho frequentato il primo ciclo di dottorato (“Geografia storica e organizzazione territoriale”, titolo conseguito nel 1988) e sono stata professoressa associata di Geografia a Parma, Università con la quale ancora collaboro. Dal 2005 al 2011 ho fatto parte del collegio docenti del dottorato in “Geografia storica per la valorizzazione per patrimonio storico-ambientale” dell’Università di Genova diretto da Massimo Quaini.
Ho collaborato con istituzioni scientifiche italiane e francesi (professeur invité) e con istituzioni e amministrazioni locali liguri: ENEA, Parco Nazionale delle Cinque Terre; Comune della Spezia (commissione edilizia); Comune di Porto Venere.
Sono membro dell'Associazione dei Geografi Italiani, del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici e della Société de Géographie di Parigi.
Ho al mio attivo numerose pubblicazioni e l’organizzazione e la cura scientifica di mostre e convegni.
Aree dI ricerca:
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Epistemologia della geografia
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Storia della geografia, Storia della cartografia
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Geografia applicata alla pianificazione territoriale e alla valorizzazione del patrimonio storico-ambientale e paesaggistico
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Geopolitica
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Viaggio e rappresentazioni geografiche
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Studi di genere: pratica e percezione femminile dello spazio geografico
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L’interesse per la storia della geografia ha riguardato tanto lo studio delle discipline geografiche come saperi istituzionalizzati quanto la ricerca e la riflessione sulle conoscenze prodotte al di fuori o ai margini delle accademie. In questo quadro ho interpretato la pratica del viaggio da parte delle donne della storia e la scrittura che ne è derivata come il modo pressoché unico attraverso il quale esse hanno potuto contribuire alla conoscenza del mondo.
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La storia della cartografia costituisce il capitolo più rilevante della mia produzione scientifica, dal lavoro sul Catasto Toscano della tesi di dottorato alle ricerche tutt’ora in corso sulla cartografia militare, in particolare di età napoleonica. Su tale interesse hanno influito le tendenze epistemologiche e di ricerca che hanno segnato questo sapere dalla seconda metà del Novecento: la riflessione su soggettività/oggettività della carta; l’evoluzione delle tecniche cartografiche; le connessioni fra arte e geometria; il potere della carta, rappresentazione capace di manipolazione e seduzione ma anche documento fondamentale nello studio dei paesaggi e nella pianificazione territoriale.
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[…] nostra madre stava ritirata nelle sue stanze a fare pizzi e ricami e filé, perché la Generalessa in verità solo a questi lavori tradizionalmente donneschi sapeva accudire e solo in essi sfogava la sua passione guerriera. Erano pizzi e ricami che rappresentavano di solito mappe geografiche; e stesi su cuscini o drappi d'arazzo, nostra madre li punteggiava di spilli e bandierine, segnando i piani di battaglia delle Guerre di Successione, che conosceva a menadito. Oppure ricamava cannoni, con le varie traiettorie che partivano dalla bocca da fuoco, e le forcelle di tiro, e gli angoli di proiezione, perché era molto competente in balistica, e aveva per di più a disposizione tutta la biblioteca di suo padre il Generale, con trattati d'arte militare e tavole di tiro e atlanti.
Italo Calvino, Il barone rampante,1965.
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Embroidered map sampler, 1835 (cm 57,2 x 48,9).
https://www.metmuseum.org/art/collection/search/226539
(particolare)
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